Come si costruì Venezia?
La città della foresta al contrario
Come è costruita Venezia e perché è chiamata anche foresta al contrario? Il concetto di foresta fa pensare agli alberi. Questo è semplice. ‘Al contrario’ vuol dire che gli alberi, invece di essere in superficie, si trovano dentro l’acqua. In che modo? Tanti anni fa i veneziani hanno iniziato a costruire la loro città con un metodo davvero ingegnoso. Quale? In primis delimitavano l’area destinata alla fondazione del nuovo palazzo con due serie di palificazioni parallele tra loro e distanti 80 cm. Queste sono le cosiddette fondazioni indirette perimetrali.
Riempivano poi lo spazio tra le palificate con il fango e procedevano a svuotare dai residui di acqua la zona chiusa. Sicuri che fosse tutto perfettamente asciutto procedevano con il piantare tronchi d’albero in modo da raggiungere il terreno solido sottostante. I pali conficcati nel terreno andavano a poggiare così su uno strato di terra solida detta caranto o argilla sedimentosa.
Lo spazio o meglio gli interstizi fra un palo e l’altro venivano riempiti poi con: cocci, vetri, rottami e quant’altro si trovava a disposizione. I tronchi di pino, larice o quercia diventavano cosi, reistenti ed erano cementati tra loro anche grazie ad impasti con calcestruzzo.
La costruzione di ciascun edificio proseguiva ponendo, sullo strato di pali lignei le vere e proprie fondamenta costituite da pietra d’istria, una roccia proveniente dalla vicina penisola adriatica. Quest’ultima contrasta nel migliore dei modi l’azione erosiva dell’acqua salata e dei vari agenti atmosferici.
Altre peculiarità? Niente pozzi per via dell’impossibilità di reperire nel sottosuolo acqua non salata. I veneziani hanno sempre usato cisterne in grado di raccogliere acqua piovana che veniva sapientemente incanalata in esse per andare a rispondere ad una esigenza di trovare soluzioni alternative vista la mancanza di falde acquifere.
Otre a questi accorgimenti i veneziani hanno dovuto studiare attentamente perfino la conformazione dei loro camini. Il motivo? Evitare incendi. Ecco perché in città si trovano camini a campana rovesciata. Solo così si evita infatti che il vento sparpagli le faville e le porti in giro a causare danni.
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Case di Venezia: le fondazioni a costipamento
E se lo strato di caranto si trova ad un’elevata profondità? Si utilizza la tecnica del costipamento: si piantano nel terreno circa nove pali per metro quadrato lungo tutta l’area dell’edificio in progetto. In questo modo la superficie viene compattata e resa stabile: il terreno naturale viene sostituito da un terreno artificiale.
Il caranto però è meno resistente della roccia, dunque l’intera città di Venezia è come se galleggiasse su una sorta di palude profonda, e si prevede che i suoi edifici saranno destinati a inabissarsi sempre di più nel corso degli anni.
come sono state costruite le case a venezia
Il peso degli edifici di Venezia è sostenuto dunque direttamente o indirettamente dal “caranto”, strato geologico che risulta alquanto compatto, ma che presenta una resistenza piuttosto modesta in confronto a terreni di fondazione di altri luoghi. Lo strato di argilla mista a sabbia che compone il caranto è per sua natura relativamente elastico anche per il fatto che sotto di esso vi sono ad una certa profondità strati di torba, falde acquifere o lenti di gas naturale.
La zona da edificare viene dapprima solidificata, piantando dei pali di legno appuntiti (larice o rovere), corti e nodosi, fino a raggiungere uno strato di terreno detto “caranto”, di particolare consistenza. La posizione dei pali viene effettuata secondo un allineamento multiplo, lungo la striscia di terreno sopra la quale si eleveranno i muri.
Se lo strato di caranto è troppo profondo e i pali non arrivano del tutto o in parte a conficcarvisi, la sotto fondazione può essere fatta per costipamento. In tal caso i pali vengono piantati su tutta la superficie sopra la quale poggerà l’edificio, prima chiudendo il perimetro con una fitta palificata e procedendo poi all’interno con un disegno a spirale verso il centro della zona.
Gli edifici di Venezia e della laguna in genere, costruiti su un fondo di natura così instabile e per di più con strutture di fondazione fatte buona parte in legno, più che appoggiare sul terreno si può dire che vi galleggino. E’ probabile quindi che i primi edifici furono costruiti in legno e con una tecnica assai vicina a quella delle imbarcazioni.
Sopra le teste dei pali vengono fissati due strati incrociati tra loro di tavoloni di legno di larice. Sopra questo speciale zatterone viene elevata la fondazione vera e propria, costituita da un muro a plinto, cioè a zoccolo con le pareti leggermente inclinate a strati abbastanza regolari in blocchi di pietra d’Istria. Si raggiunge così il livello del piano terra . Sopra il muro di pietra vengono poste o le colonne o i pilastri o i muri dell’edificio.