Invenzione della scrittura: come e quando nasce l’invenzione dei Sumeri

Invenzione della scrittura

come si chiama la scrittura dei sumeri

Inizialmente ogni bambini ha steso la propria tavoletta, è stato bello osservare come ogni bambino abbia utilizzato tecniche differenti per stendere il DAS. Alcuni hanno usato le mani, altri la colla, alcuni la penna e altri lo stuzzicadenti. Io non ho dato indicazioni sulle modalità da utilizzare perché volevo che ognuno scegliesse quella che riteneva più adeguata.

come si chiama la scrittura dei sumeri

La grande rivoluzione compiuta in Mesopotamia – per cui diciamo che lì è stata inventata la scrittura – è consistita nel passaggio dalla scrittura ideografica a quella fonetica. I segni hanno iniziato ad essere usati per rappresentare non più oggetti o concetti, ma suoni. La scrittura fonetica riproduce i suoni che le parole hanno nella lingua orale.

Inoltre, i numerosi traffici permettevano l’arricchimento di alcuni e causavano l’impoverimento di altri, determinando un’inedita differenza fra “classi sociali”. È inappropriato usare questa espressione (di origine moderna) per descrivere le antiche civiltà della Mesopotamia, ma può essere utile per capire quali trasformazioni radicali comportò la cosiddetta “rivoluzione urbana”, la nascita e la diffusione delle città.

Scritta più di un millennio e mezzo prima dei poemi omerici, l’epopea racconta la storia di Gilgameš, invincibile semidio, creato dagli dei con un corpo perfetto, e di Enkidu, creato per essere suo amico e compagno. Gilgameš è il re di Uruk, ma spadroneggia sulla città e sugli abitanti. Gli dei allora creano Enkidu perché Gilgameš possa avere un suo pari con cui confrontarsi.

Una delle grandi “invenzioni” delle civiltà mesopotamiche è quella delle città: grandi centri abitati, circondati eventualmente da mura, con una zona centrale occupata dai monumenti e dagli edifici più importanti per la vita pubblica. La forma più diffusa per la costruzione dei templi era la ziggurat, una grande piramide a gradoni. Le prime città erano centri di scambi e traffici di beni, abitate da una popolazione numerosa e variamente occupata in diversi mestieri.

La divisione del lavoro era un fatto nuovo rispetto al passato. Quando le popolazioni abitavano riunite perlopiù in piccoli centri non c’era né il bisogno, né la possibilità di attribuire ruoli e compiti diversi a ciascuno. Le attività erano le stesse per tutti. Nelle grandi città della Mesopotamia, invece, le attività da svolgere erano tante e diverse.

… una scuola per pensare, comunicare, creare, essere solidale …

015I Sumeri nel 3200 a.C (circa 5200 anni fa), furono gli artecifi di una delle più importanti invenzioni della storia: la scrittura.

Per loro era assolutamente necessario, contare e registrare tutte le merci che arrivavano al tempio dalle campagne: il bestiame, i manufatti,…

Dovevano trovare il modo di poter ricordare quali e quanti prodotti arrivavano, contare le merci vendute o comprate.

All’inizio facevano dei segni su tavolette d’argilla.

In seguito nacque l’esigenza di trovare altri modi per annotare.

  • In un primo momento utilizzarono la scrittura pittografica: disegni schematici di oggetti o animali. Così, per scrivere la parola “pecora” i Sumeri incidevano un piccolo disegno che poteva somigliare ad una pecora sull’argilla fresca. Questa modalità di scrittura era lunga e laboriosa.
  • Con il passare del tempo sorse il problema di dover scrivere, oltre agli oggetti, anche idee e azioni. Nacque così la scrittura ideografica: il disegno di un piede poteva significare, ad esempio, anche l’azione del camminare. Richiedeva minor tempo e il numero delle parole crebbe enormemente.
  • Però, la scrittura ideografica progressivamente portò a scrivere parole che non somigliavano in nulla agli oggetti originali. Scrivere sull’argilla fresca non era facile e richiedeva l’utilizzo di uno stilo appuntito. La scrittura che ne emerse viene oggi chiamata cuneiforme, perché ottenuta con impronte dello stilo. Richiedeva meno tempo ed era più precisa. Tuttavia solo pochissime persone erano in grado di decifrarla: gli scribi.
  • Scrivere sull’argilla richiedeva molta pratica, anche con la scrittura cuneiforme.

    Gli alunni delle classi 4^ C e 4^ D hanno realizzato una tavoletta, con pasta di sale, su cui hanno inciso con uno stecchino di legno il proprio lavoro.

    E’ stato divertente, emozionante e bello osservare come ognuno ha rappresentato i vari oggetti.

    MATERIALE OCCORRENTE:

    • Un bastoncino appuntito o stecchino di legno.

    FASI DEL LAVORO

    1. Impastare bene la pasta di sale.

    2. Stendere la pasta con una bottiglia in modo da ottenere una tavoletta non troppo sottile.

    3. Incidere la scrittura cuneiforme sulla pasta con un bastoncino appuntito o stecchino di legno.

    4. Appoggiare la tavoletta su un termosifone e lasciare asciugare.

    COME REALIZZARE LA PASTA DI SALE

    1. Unire una tazza di farina e una tazza di sale in un contenitore.

    2. Aggiungere acqua ed impastare fino ad ottenere un composto morbido.

    3. Per rendere l’impasto ancora più morbido si può aggiungere dell’olio.

    4. Per renderlo più resistente, invece, si può aggiungere della colla vinilica.

    5. Dopo l’utilizzo, avvolgere la pasta nella pellicola trasparente; si può conservare in frigo per qualche giorno.

    6. Una volta modellato, l’impasto va fatto asciugare: d’inverno può essere sufficiente appoggiare l’impasto sul termosifone acceso.

    GALLERIA FOTOGRAFICA: View the embedded gallery online at:

    I Sumeri nel 3200 a.C (circa 5200 anni fa), furono gli artecifi di una delle più importanti invenzioni della storia: la scrittura.

    Per loro era assolutamente necessario, contare e registrare tutte le merci che arrivavano al tempio dalle campagne: il bestiame, i manufatti,…

    Dovevano trovare il modo di poter ricordare quali e quanti prodotti arrivavano, contare le merci vendute o comprate.

    All’inizio facevano dei segni su tavolette d’argilla.

    In seguito nacque l’esigenza di trovare altri modi per annotare.

    vIn un primo momento utilizzarono la scrittura pittografica: disegni schematici di oggetti o animali. Così, per scrivere la parola “pecora” i Sumeri incidevano un piccolo disegno che poteva somigliare ad una pecora sull’argilla fresca. Questa modalità di scrittura era lunga e laboriosa.

    vCon il passare del tempo sorse il problema di dover scrivere, oltre agli oggetti, anche idee e azioni. Nacque così la scrittura ideografica: il disegno di un piede poteva significare, ad esempio, anche l’azione del camminare. Richiedeva minor tempo e il numero delle parole crebbe enormemente.

    vPerò, la scrittura ideografica progressivamente portò a scrivere parole che non somigliavano in nulla agli oggetti originali. Scrivere sull’argilla fresca non era facile e richiedeva l’utilizzo di uno stilo appuntito.

    La scrittura che ne emerse viene oggi chiamata cuneiforme, perché ottenuta con impronte dello stilo. Richiedeva meno tempo ed era più precisa.

    Tuttavia solo pochissime persone erano in grado di decifrarla: gli scribi.

    Scrivere sull’argilla richiedeva molta pratica, anche con la scrittura cuneiforme.

    Gli alunni delle classi 4^ C e 4^ D hanno realizzato una tavoletta, con pasta di sale, su cui hanno inciso con uno stecchino di legno il proprio lavoro.

    E’ stato divertente, emozionante e bello osservare come ognuno ha rappresentato i vari oggetti.

    REALIZZAZIONE DELLA TAVOLETTA

    MATERIALE OCCORRENTE:

    · Un bastoncino appuntito o stecchino di legno.

    1. Impastare bene la pasta di sale.

    2. Stendere la pasta con una bottiglia in modo da ottenere una tavoletta non troppo sottile.

    3. Incidere la scrittura cuneiforme sulla pasta con un bastoncino appuntito o stecchino di legno.

    4. Appoggiare la tavoletta su un termosifone e lasciare asciugare.

    COME REALIZZARE LA PASTA DI SALE

    1. Unire una tazza di farina e una tazza di sale in un contenitore.

    2. Aggiungere acqua ed impastare fino ad ottenere un composto morbido.

    3. Per rendere l’impasto ancora più morbido si può aggiungere dell’olio.

    4. Per renderlo più resistente, invece, si può aggiungere della colla vinilica.

    5. Dopo l’utilizzo, avvolgere la pasta nella pellicola trasparente; si può conservare in frigo per qualche giorno.

    6. Una volta modellato, l’impasto va fatto asciugare: d’inverno può essere sufficiente appoggiare l’impasto sul termosifone acceso.

    Leave a Comment